Mi ricordo un Romics,
guardare le spade da lontano perché troppo vergognosa per provare e prendere velocemente il volantino.Era il primo anno d'università: decisa a cominciare qualcosa di nuovo, rimango impigliata nell'idea della scherma. Sportiva, per intenderci. Mi informo per San Giovanni, dove credevo ci fosse una scuola: m'armo di pazienza e m'avvio, senza trovare nessuno al citofono. Chiamo e richiamo. Nulla!
Mi ricordo poi un Romics. Quello dell'anno precedente, dove dei tipi parlavano di scherma storica. Vado sul sito, prendo i contatti e mi muovo per la sala più vicina, completamente ignara di quello che avrei trovato.
Da allora sono passati 3 anni o poco più, eppure mi ricordo per filo e per segno la prima sera di prova gratuita senza impegno alla quale ho partecipato, in una sede di Centocelle che contava circa cinque o sei iscritti.
Da lì il passo per partecipare alle fiere è stato breve. Molto breve. A fine settembre ero già a Romics, dove conoscevo ancora altre persone
particola... Emh,
interessanti! Ad ottobre ero a Militaria, ad approfondire quelle conoscenze... Galeotta fu la fiera!
E poi cene associative, Titignano, la felpa nera di sala, Casperia(!), la prima maschera consegnata alla manifestazione a Roma3, Gamefair, Prati di Tivo, assalti e nuove armi, sperimentazioni e consolidamenti, la prima spada consegnatami, tonnellate di Romics, il corso istruttori, la prima sostituzione con i bambini, vestirsi da Lady Oscar, i film trash, feste di carnevale a sorpresa, i compleanni,i video, il disegno di una piccola allieva con la due mani.
La mia storia, fino a qui, non è fatta solo di grandi eventi, ma anche (e soprattutto) di cioccolatini regalati durante una fiera di cui non si vedeva la fine, di spazzole mancanti, di saluti, di storie dell'ARA scritte in spagnolo, di bacheche di sala, di viaggi in macchina che portano nel nulla e di lividi un po' ovunque. Oltre che di persone. Strane, assurde, improbabili e a volte impossibili, fuori ma anche dentro l'associazione, che hanno lasciato un segno, fisico o meno...
E, mentre la mia storia continua, questo post lo faccio finire qui, visto che altrimenti potrei continuare per un altro paio d'ore.
Facciamo un saluto?
Silvia