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Le lame

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dejudicibus:
Ho parlato con Péter Regenyei, che fa delle splendide spade e mi ha risposto che lui usa solo acciaio 51 CRV 4, mentre la FIS richiede acciai del tipo 45 Si 7, 45 Si Cr Mo, e 45 XH2 AMF. Per quanto riguarda invece il processo di fabbricazione, ovvero:

1) Stringere in una gamma di temperatura 1150-950 ° C
2) Raffreddamento ad aria con le lame distanziate
3) Lavorazione meccanica (con spessore in eccesso da rimuovere per rettifica)
4) Omogeneizzazione a 950 ° -10 ° C per 1 h
5) Solubilizzazione a 820 ° -10 ° C per 1 h
6) Raffreddamento ad aria con le lame distanziate
7) Invecchiamento a 480 ° per 9 h
8) Raffreddamento ad aria con le lame distanziate
9) Rettifica "a freddo".

ha detto che non c'è problema. Purtroppo in Ungheria è già difficile procurarsi quell'acciaio lì, che viene prodotto solo due volte all'anno. Non credevo fosse così complesso procurarsi specifici acciai. Parlando con i vari fabbri ed armaioli sta venendo fuori un quadro molto interessante e complesso e non sembra davvero il mestiere più semplice del mondo, oggigiorno, anche perché pare che nel mondo della grande industria non sia facile per un artigiano ordinare piccole quantità di acciai specifici.

Comunque la questione "lame" va affrontata. Al momento c'è un solo artigiano certificato, Rinaldi, e tutto fa pensare che una volta andato in pensione, la questione di dove procurarsi armi storiche certificate diventi complessa, anche perché serve un minimo di offerta per avere un mercato competitivo e prezzi ragionevoli. Avere un solo fornitore è sempre problematico.

dejudicibus:
Sto chiedendo in giro a vari fabbri e tutti dicono di preferire il 50CRV4... Come mai alla FIS non va bene?

Zaknafein:
Caro Dario,

la FIS recepisce la normativa FIE sui materiali, che tra l'altro sarà cambiata tra due anni; la FIS non può scegliere di non allinearsi alla FIE, ovviamente, anche perché non lo permetterebbe il CONI prima, il CIO poi.

L'omologazione europea è un processo cui stiamo lavorando da anni, ma incontra prima di tutto la diffidenza delle altre federazioni di scherma nei confronti della scherma storica; la scherma storica non è riconosciuta in nessuna parte del mondo, se non in Italia...
Non essendoci interesse nelle federazioni europee, è molto più difficile imporre a tutti - artigiani da una parte, gruppi e tiratori dall'altra - degli standard comuni; figurati poi che gli artigiani, che pochissima concorrenza hanno, sono comunque pieni di ordini per materiali non omologati e quindi...il gioco per loro non vale la candela.

L'Italia, in questi anni (e praticamente sempre nello sport) detta in Europa la best practice sulla scherma storica, avendo equipaggiamenti certificati, normative di sicurezza, disposizioni di attività agonistica e via dicendo; noi siamo al lavoro da anni per un processo di promozione e unificazione comune europea, ma ci vogliono poteri forti e tempi lunghi per compierlo.

Se devi fare ordini con Rinaldi avvisaci, e non muoverti da solo, altrimenti finisci per essere messo in coda alla fila...  :)

dejudicibus:
Capisco, quindi la strategia dovrebbe essere di rafforzare la visibilità della Scherma Storica Italiana in Europa per poi trovare degli "sponsor" europei che la promuovano nei vari Paesi. Se vi interessa possiamo lavorarci sopra. dato che la Strategia è la mia materia di consulenza principale. Mi interessa la cosa, al di là della pratica della Scherma in sé. Fatemi sapere. Grazie in anticipo.

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