Autore Topic: E Ancora  (Letto 7106 volte)

FedFod

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E Ancora
« il: 24 Maggio 2007, 06:03:51 pm »
School Master,
Ideato da Federico Foderaro:

A questo punto si interruppe, dato che la visuale del cartellone gli era stata coperta da uno studente particolarmente alto. – Va bene Re’, le altre ce le guardiamo un’altra volta: Tanto è chiaro che nessuno di noi parteciperà mai a questa follia. –
Detto questo i due fratelli si diressero verso la loro aula cercando di rimediare dei buoni posti per la notte. Salendo le scale incontrarono Lollo con cui discussero dei recenti avvenimenti. – E’ una follia. – diceva il ragazzotto, - E’ chiaro che nessuno scannerà nessuno. Dobbiamo solo aspettare che la polizia trovi un modo per farci uscire da qui. – La polizia tuttavia non si era riusciti a chiamarla. Sembrava che tutti gli apparecchi cellulari non avessero campo all’interno dell’edificio. Inoltre nessuno all’esterno della scuola sembrava accorgersi della loro situazione. Il cancello rimaneva aperto e chiunque da fuori poteva dare un’occhiata al terreno fradicio di sangue antistante l’ingresso principale. E poi proprio sulla “Soglia del Dolore”, come era stato ribattezzato dagli studenti il limite massimo fino a cui ci si poteva spingere senza soffrire, c’erano sempre una ventina di persone che cercavano di richiamare l’attenzione dei passanti. Ma questi per qualche arcano motivo non sembravano udire le disperate grida di aiuto dei prigionieri e tiravano dritti per la loro strada. Sempre più forte nei ragazzi si faceva strada la consapevolezza di essere ignorati dal resto dal mondo.

Quando i fratelli si ritirarono nella loro aula ebbero una sorpresa. Al posto dei banchi c’erano degli stretti letti approntati con pesanti coperte. Evidentemente Crociare non voleva che i suoi giocattoli si ammalassero e morissero di polmonite. Una parte dei loro compagni era già addormentata, sui loro volti si leggeva un’espressione confusa e angosciata.
Un ragazzo, Alessio, era ancora sveglio. Il suo letto era il più vicino alla porta d’ingresso. Dante gli si avvicinò, - Che ne pensi di tutta questa storia Alè? – domandò piano. – Nulla. Questa non è una storia. Tutto questo non ha senso, deve essere per forza un incubo. E vedrai che domattina ci sveglieremo ognuno nel proprio letto rendendoci conto che dobbiamo ancora andare a scuola. – Questo punto di vista non convinceva Dante, che non sapendo cosa pensare si scelse una branda e si apprestò a dormire. Renzo lo seguì a ruota prendendo per sè un letto accanto a quello del fratello. La falce di Luna si alzò su quella parte di mondo e il sonno raggiunse i ragazzi spossati.

- Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin!!! Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiin!!! Driiiiiiiii... stunk! -
Odiava quella sveglia, ma si alzò comunque dal confortevole abbraccio del suo letto caldo. Fuori dalle lenzuola faceva freddo, e lui odiava anche questo. Si diresse in bagno mentre il resto della casa usciva dal torpore.
Ma quella non era la sua casa. Era una scuola. E il bagno si trovava due aule più a destra. Un bagno non certo confortevole come quello cui era abituato. Tornato in classe Renzo sveglio il fratello. – Dante... dai svegliati. – lentamente il ragazzo prese coscenza della situazione in cui si trovava e si mise a sedere sul letto. – Allora era tutto vero... – disse mesto – ... tutto vero. -
Anche i loro compagni di classe cominciarono ad aprire gli occhi e si formò una piccola processione verso i bagni.
- Ma che ore sono? – chiese una ragazza di nome Elisa.
- Le otto in punto – rispose subito Alessio. Era risaputo che il ragazzo provava una vera e propria adorazione per la fanciulla. – Hey Dante ma che fai? – Renzo apostrofò il fratello che era imbambolato davanti alla lavagna e la fissava a bocca aperta. Gli altri ragazzi si avvicinarono e videro che il gesso si muoveva da solo e stava scrivendo delle parole sul nero minerale: – 8.30, Colazione –
Gli studenti si scambiarono occhiate incerte. La seconda cosa che venne scritta però li lasciò a bocca aperta e con sguardi carichi di terrore. – 9.30: Duelli – Renzo lesse ad alta voce.

Un’ora e mezzo dopo tutto gli studenti e i professori erano ammassati nel cortile, richiamati dalla voce profonda di Crociare.
– Molto bene, ci siamo. Ora daremo inizio ufficialmente ai Duelli – disse allegro il mostro.
   Nessuno fra la folla riuscì a dire nulla.
-   Forse vi staretedomandando, e di ciò mi rammarico molto, perchè mai degli studenti e dei docenti come voi dovrebbero ammazzarsi a vicenda – Era proprio ciò che si chiedevano i prigionieri. – Bhè... la risposta è molto semplice. Se non collaborerete morirete. Ma non come Marco, ve l’ho detto che lui è stato più fortunato di molti di voi. Se vi rifiuterete voi morirete soffrendo. –
-   Soffrendo quanto? – chiese con voce isterica una ragazza del quarto anno. Il demone sogghignò e rispose
-   Bhè... avete presente Cristo? Credo che ne abbiate sentito parlare. Vi posso assicurare che lui soffrì indicibilmente prima di andare all’altro mondo. Ecco, voi soffrirete cento volte tanto. – A queste parole Paola, una compagna di classe dei fratelli svenne.



Il resto l'ho editato perchè non mi piaceva  :-)
« Ultima modifica: 30 Maggio 2007, 02:56:57 pm da FedFod »
Federico
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FedFod

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Re: E Ancora
« Risposta #1 il: 24 Maggio 2007, 06:15:39 pm »
Bhà... questa seconda parte fa veramente pena rispetto alla prima. L'ho scritta veramente di fretta... e la qualità è proprio bassa.
Forse la prossima verrà meglio, forse neanchè ci sarà.
Federico
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Re: E Ancora
« Risposta #2 il: 24 Maggio 2007, 06:38:11 pm »
Allora lasciala in pace per un paio di giorni, poi riprendila, correggila e rifiniscila a seconda dei casi :)
Raffaele
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