Autore Topic: Irlanda AD 1024 - Prologo, Parte Prima  (Letto 7504 volte)

Tetsuo

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Irlanda AD 1024 - Prologo, Parte Prima
« il: 06 Aprile 2007, 12:19:40 pm »
Comincio io !!!!

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Irlanda
AD 1014

Calraige, Connacht,
da qualche parte nella brughiera, due ore prima dell'alba.
 
L’incerta e scarsa luce della fiamma creava strani giochi di ombre sulle profonde linee che solcavano i palmi delle sue mani; il suo sguardo fu attirato da piccoli dettagli: una vecchia cicatrice, piccole macchie d’inchiostro bluastro, ammaccature sul più centrale e tozzo dei suoi anelli, accanto alla falange recisa.
Il prezzo di un antico debito.
Striature rossastre tra le dita, sangue rappreso forse.
Il suo?
Il taglio scomposto di poco prima si stava già rimarginando sul polso decorato da glifi e sigilli.
La fiamma in terra, quel piccolo fuoco verdastro evocato poche ore prima, era un’incerta isola di luce nella fredda e nera brughiera; solo le raffiche di vento e lo stanco gorgogliare del ruscello a testimonianza della propria solitudine.
In attesa, dal crepuscolo.
In attesa che il freddo vento della brughiera gelasse quel sangue appena versato, cristallizzando il Segno con esso tracciato sulla terra.
In attesa che il Richiamo seguisse il giusto sentiero.
A testa china, immobile.
Luridi lunghi capelli sotto il cappuccio rossastro, dello stesso grigio sporco della barba che gli scendeva sul petto; capelli che velavano appena il suo sguardo che si faceva sempre più nervoso ed impaziente, indugiando spesso sulle ombre annidate sotto la campata di quel piccolo ponte di pietra che saltava il ruscello.
Ombre quelle, ben più cupe della fredda notte senza luna che le circondava.
Varco e passaggio.
Underbridge… Corte d’Inverno.
Dimensioni di spazio che si piegavano per poi ampliarsi infinitamente.
Luoghi che appartenevano ad Altri.
Luoghi ostili.
 
Il graduale ma rapido abbassamento di temperatura sembrò passare inosservato a Tamurello che indugiava lungo i contorti sentieri della mente e dei ricordi.
Fu il silenzio a scuoterlo,
silenzio e freddo assoluti.
Il vento era cessato.
Il ruscello totalmente gelato.
Uno strato di brina incrostava il verde marcito della brughiera.
Silenziosi instanti di morte.
 
Le stanche pulsazioni verdastre della fiamma diedero vita a qualcosa.
 
Non più solo ombra nei pressi del ponte di pietra.
 
Sottili linee giocavano su nuda pelle di candido alabastro.
Decorazioni tracciate su seni perfetti, su di un ventre di madreperla.
Corpo nudo membra affusolate,
sinuose,
femminee oltre l’umano.
 
Melanchte.
 
Lunghi capelli di scure lamelle di ghiaccio.
Capelli vivi, che cristallizzavano tintinnando dopo pochi istanti di immobilità, ma che si facevano di nuovo seta al più piccolo accenno di movimento.
Bellezza definitiva,
offensiva,
dolorosa.
Lame di ghiaccio nello sguardo incastonato nell’ovale perfetto di quel viso.
Lame di ghiaccio assassine.
Il sangue nelle vene del Mago sembrò addensarsi….
Rallentare.
Ogni battito di cuore un’eco di dolorosa fatica.
 
Melanchte, della Corte del Sangue di Cristallo.
 
<Tamurello… - il suono di mille arpe di cristallo, voce aliena, quasi annoiata – Perché mi disturbi?>.
 
Il freddo era mortale eppure gocce di sudore scendevano lungo la schiena del vecchio mago.
 
< Sono al tuo servizio Melanchte…>.
 
La voce del vecchio mago vacillò, mentre chinava il capo inginocchiandosi davanti alla Fata.
 
< Così deve essere, mortale… Dunque, perché mi disturbi? La Guerra delle Corti  esige tutte le mie attenzioni, ho poco da concederti vecchio>.
 
< Ho.. delle informazioni….. – Il vecchio deglutì fiele, si sforzò di articolare parole comprensibili dalla propria gola pietrificata - Il Re Brian Boru dei Gael muove guerra a Mael’Morda di Leinster e ai suoi alleati pagani nella loro roccaforte di Dubh Linn….. Sta radunando le proprie forze e quelle di molti alleati… – Tamurello non riuscì a controllare il proprio sguardo che finì per indugiare sulla pelle e sul corpo della Fata, forse per un istante di troppo -
… numerosi i guerrieri ed i Capi che stanno accorrendo al suo richiamo da tutta Erin e perfino dalla Scozia >.
 
Melanchte attese in silenzio.
Simulacro di ghiaccio eterno. 
 
< Murrogh figlio di Brian e Turlogh il Nero con i Dalcassiani dal Nord di Munster – continuò il vecchio mago -  Dunlang O’Hartigan, O’Kelly di Hy Many e O’Hyne dal Connaght con i loro selvaggi gallaglachs, Maethla O’Faelan dal Munster del Sud ed i Grandi Steward di Scozia, Lennox e Donald di Mar….
Anche Re Malachi O’Neill sembra aver dimenticato gli antichi rancori verso Brian accorrendo con i propri kerns e numerosi cavalieri dal Meath.
Saranno sotto le mura di Dubh Linn non più tardi dei giorni della Santa Pasqua cristiana
>.
 
Tamurello tacque riportando lo sguardo in terra.
 
< Ignoro le cerimonie ed i giorni sacri del Dio Inchiodato…>.
 
Tintinnare di capelli di cristallo.
Grumi di ghiaccio nelle viscere di Tamurello.
 
< Sarebbe a dire… - il mago esitò – tra meno di una luna completa…..
Se Brian sconfigge Mael’Morda e scaccia i vichinghi di Sitric e sua madre Gormlaith da Dubh Linn
– continuò Tamurello con un affannato sibilo -  il Cristo Bianco avrà conquistato definitivamente Erin e le Antiche Vie saranno presto dimenticate >.
 
Silenzio di ghiaccio.
 
< Di quanti uomini sarà l’esercito del campione del Dio Inchiodato allora? >.
 
Tintinnare di capelli di cristallo.
 
< Almeno dieci volte mille >
 
L’affanno del vecchio mago condensava nel gelo polare che intrappolava quel brandello di brughiera. Il suo sguardo inchiodato a terra.
 
< Il tempo è giunto per riscuotere antichi debiti… – Melanchte, voce come il suono del più puro e tagliente dei ghiacci eterni – Mi hai servito bene vecchio, il Patto è stato onorato, avrai ciò che ti spetta >.
 
Tintinnare di capelli di cristallo.
 
Tamurello, sempre in ginocchio, alzò cautamente lo sguardo.
Lo spazio un istante prima occupato da Melanchte era vuoto.
Nulla.
Nessun suono.
La Fata era sparita.
 
L’aria penosamente riprese a muoversi.
I suoni della brughiera tornarono.
Gli artigli di gelo stavano lentamente dissolvendosi assieme alla brina.
Il ghiaccio abbandonò il ruscello che riprese a scorrere…
Come il sangue del vecchio mago.
 
Lontano, ad occidente, un varco tra nubi funeree mostrò il giallo diafano di una sottile falce di luna.
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Liberamente ispirato a "The Gray God Passes" del Maestro R. E. Howard, e alle suggestioni dark-fantasy  di "Dark Ages:Fae" della WhiteWolf.
I nomi Tamurello e Melanchte sono un omaggio al grande Jack Vance.
Si tratta di alcuni racconti scritti come prologo a qualcosa di più consistente che mi riprometto di sviluppare ormai da tempo, ma che ahimè ancora non riesco a concretizzare.....
Tetsuo Kun
  - ferro -

OMNIA SUNT COMMUNIA