Autore Topic: Le lame  (Letto 13781 volte)

dejudicibus

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Le lame
« il: 17 Dicembre 2013, 11:30:37 am »
Vorrei capire meglio la questione sulle lame, ovvero, come devono essere forgiate per potersi spezzare in modo da non essere pericolose. Ci sono diversi armaioli in Europa che fanno spade molto belle, ma c'è sempre (scusate il gioco di parole) la spada di Damocle su come si spezzi la lama. Ora, esiste una lavorazione particolare che porta la lama a spezzarsi nel modo "giusto"? Ha un nome questa tecnica?

Il motivo è semplice, ovvero quello di non dover necessariamente acquistare una lama standardizzata da uno specifico (e monopolista :-) armaiolo che segue le norme FIS ma poter acquistare un'arma che piace ovunque in Europa richiedendo quella particolare proprietà al fabbro con la garanzia che l'abbia davvero.

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Dario de Judicibus

Zaknafein

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Re: Le lame
« Risposta #1 il: 17 Dicembre 2013, 04:06:39 pm »
Ottima domanda. :)
Anzi, ottime due.

Alla prima domanda: ogni lavorante ha (o più spesso, narra di avere) fatto queste prove di rottura, ma ognuno a modo suo. Vedi le ferite riportate dai tiratori negli ultimi mesi, e vedi le rotture a becco che, per fortuna, invece non hanno ferito nessuno. Io personalmente non so dire come si faccia a calcolare la frattura orizzontale delle lame, che per esempio sanno fare Deltin e Rinaldi, ma forse Silvio Ciri (Elric qui sopra) te lo sa dire meglio di me.

Alla seconda domanda: non c'è monopolio, ma c'è un solo artigiano - Rinaldi - che abbia fatto la lumga trafila di omologazione, per cui attualmente è l'unico ad avere il marchio della commissione di sicurezza. Noi stessi stiamo spingendo altri a farlo.
Tu, magari, puoi riuscire anche a farti garantire che la tua lama, lavorata da un altro artigiano, non si spezzi male, ma rimane il problema che non la potrai usare nei circuiti federali, perché non omologata; per carità, rimangono altri circuiti, soprattutto esteri. Ma se volessi tirare anche nei circuiti federali, allora dovresti comunque comprare (o affittare) una spada omologata.

Premesso il fatto che, comunque, non è solo la lama ad essere omologata, ma tutte le parti della spada; immaginati sennò, per assurdo, lame omologate...ma rami di guardia affilati!!! :D
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Re: Le lame
« Risposta #2 il: 18 Dicembre 2013, 12:40:58 am »
Beh, capisco che per un armaiolo farsi omologare è un impegno, anche economico, ma sono sempre molto cauto quando in un certo ambiente c'è solo un produttore che può produrre un certo prodotto. Quantomeno perché così può fare il prezzo che vuole e non c'è concorrenza. Inoltre dovrebbe esistere un'omologazione europea, non solo italiana, in modo da poterci confrontare anche con altri. Ho l'impressione che siamo davvero ancora nella preistoria della Scherma Storica se non si è ancora riusciti a stabilire un'associazione e delle norme a livello europeo. Credo sia una priorità. Sarebbe interessante se fosse proprio l'Italia a proporre quantomeno un comitato europeo che inizi a produrre un capitolato tecnico sia per le gare che per i materiali.
Dario de Judicibus

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Re: Le lame
« Risposta #3 il: 18 Dicembre 2013, 03:21:36 pm »
Ho contattato Rinaldi. Ha sicuramente delle splendide lame. Purtroppo in questo periodo non sta molto bene e pare che forse debba sospendere la propria attività. Immagino sarà portata avanti dai figli o da suoi collaboratori, ma è un momento difficile per loro, per cui per il momento valuterò altre alternative.
Dario de Judicibus

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Re: Le lame
« Risposta #4 il: 19 Dicembre 2013, 03:35:09 am »
Per quanto riguarda la rottura trasversale, non sono un fabbro ma posso ipotizzare tramite un po' di conoscenza di lavorazione di materiali metallici e plastici: la tecnica più semplice che mi viene in mente è quella di ottenere una lama partendo da un laminato a freddo, che per deformazione plastica imprime un allungamento secondo una direzione (quella di laminazione) precisa. Prendendo tale laminato e ricavandone una "striscia" tagliata ortogonalmente alla direzione di laminazione, è possibile ottenere una "lama" in cui i grani cristallini sono stirati trasversalmente rispetto ad essa, e quindi generante una direzione preferenziale di frattura (lungo i bordi di grano, più o meno trasversali alla lama). Tutto ciò presuppone che il fabbro lavori poi la lama a temperature al di sotto di quella di ricristallizzazione, altrimenti tutto il discorso salta, in quanto i grani si rigenerano in modo casual-uniforme.
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Re: Le lame
« Risposta #5 il: 19 Dicembre 2013, 12:08:36 pm »
Ho parlato con Péter Regenyei, che fa delle splendide spade e mi ha risposto che lui usa solo acciaio 51 CRV 4, mentre la FIS richiede acciai del tipo 45 Si 7, 45 Si Cr Mo, e 45 XH2 AMF. Per quanto riguarda invece il processo di fabbricazione, ovvero:

1) Stringere in una gamma di temperatura 1150-950 ° C
2) Raffreddamento ad aria con le lame distanziate
3) Lavorazione meccanica (con spessore in eccesso da rimuovere per rettifica)
4) Omogeneizzazione a 950 ° -10 ° C per 1 h
5) Solubilizzazione a 820 ° -10 ° C per 1 h
6) Raffreddamento ad aria con le lame distanziate
7) Invecchiamento a 480 ° per 9 h
8) Raffreddamento ad aria con le lame distanziate
9) Rettifica "a freddo".

ha detto che non c'è problema. Purtroppo in Ungheria è già difficile procurarsi quell'acciaio lì, che viene prodotto solo due volte all'anno. Non credevo fosse così complesso procurarsi specifici acciai. Parlando con i vari fabbri ed armaioli sta venendo fuori un quadro molto interessante e complesso e non sembra davvero il mestiere più semplice del mondo, oggigiorno, anche perché pare che nel mondo della grande industria non sia facile per un artigiano ordinare piccole quantità di acciai specifici.

Comunque la questione "lame" va affrontata. Al momento c'è un solo artigiano certificato, Rinaldi, e tutto fa pensare che una volta andato in pensione, la questione di dove procurarsi armi storiche certificate diventi complessa, anche perché serve un minimo di offerta per avere un mercato competitivo e prezzi ragionevoli. Avere un solo fornitore è sempre problematico.

Dario de Judicibus

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Re: Le lame
« Risposta #6 il: 19 Dicembre 2013, 05:17:01 pm »
Sto chiedendo in giro a vari fabbri e tutti dicono di preferire il 50CRV4... Come mai alla FIS non va bene?
Dario de Judicibus

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Re: Le lame
« Risposta #7 il: 19 Dicembre 2013, 05:47:54 pm »
Caro Dario,

la FIS recepisce la normativa FIE sui materiali, che tra l'altro sarà cambiata tra due anni; la FIS non può scegliere di non allinearsi alla FIE, ovviamente, anche perché non lo permetterebbe il CONI prima, il CIO poi.

L'omologazione europea è un processo cui stiamo lavorando da anni, ma incontra prima di tutto la diffidenza delle altre federazioni di scherma nei confronti della scherma storica; la scherma storica non è riconosciuta in nessuna parte del mondo, se non in Italia...
Non essendoci interesse nelle federazioni europee, è molto più difficile imporre a tutti - artigiani da una parte, gruppi e tiratori dall'altra - degli standard comuni; figurati poi che gli artigiani, che pochissima concorrenza hanno, sono comunque pieni di ordini per materiali non omologati e quindi...il gioco per loro non vale la candela.

L'Italia, in questi anni (e praticamente sempre nello sport) detta in Europa la best practice sulla scherma storica, avendo equipaggiamenti certificati, normative di sicurezza, disposizioni di attività agonistica e via dicendo; noi siamo al lavoro da anni per un processo di promozione e unificazione comune europea, ma ci vogliono poteri forti e tempi lunghi per compierlo.

Se devi fare ordini con Rinaldi avvisaci, e non muoverti da solo, altrimenti finisci per essere messo in coda alla fila...  :)
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Re: Le lame
« Risposta #8 il: 19 Dicembre 2013, 06:01:53 pm »
Capisco, quindi la strategia dovrebbe essere di rafforzare la visibilità della Scherma Storica Italiana in Europa per poi trovare degli "sponsor" europei che la promuovano nei vari Paesi. Se vi interessa possiamo lavorarci sopra. dato che la Strategia è la mia materia di consulenza principale. Mi interessa la cosa, al di là della pratica della Scherma in sé. Fatemi sapere. Grazie in anticipo.
Dario de Judicibus