Autore Topic: La Scherma e le altre Arti Marziali  (Letto 39806 volte)

dejudicibus

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Re: La Scherma e le altre Arti Marziali
« Risposta #15 il: 25 Novembre 2013, 07:14:51 pm »
UN PICCOLO CONTRIBUTO

Pratico arti marziali da quand'ero bambini: judo, karate, aikido, kung-fu, krav maga, oltre ad aver imparato ad usare vari tipi di armi moderne, come l'arco, la pistola, il fucile, il coltello. Come molti appassionati ho anche studiato l'origine e la storie di molte delle arti che ho praticato e anche di altre, solo provate saltuariamente.

Tutte le arti marziali hanno la loro più antica origine nella necessità di addestrare gli uomini alla guerra e si dividono in due grandi famiglie: quelle nate in ambito militare e quelle nate in ambito civile. La maggior parte delle arti marziali orientali, ad esempio, sono discendenti delle antiche arti militari indiane, anche se alcune forme poi sono state traslate in ambito civile, come il kung-fu.

Nelle antiche civiltà (sumeri, assiri, babilonesi, greci, macedoni, romani) le arti marziali militari si svilupparono essenzialmente per permettere ai soldati di combattere in situazioni nelle quali, a parte arco e lancia, la maggior parte dei combattimenti finiva nel corpo a corpo. Sono arti molto pratiche e molto formalizzate, in quanto dovevano essere usate per addestrare tutti i soldati, dato che gli eserciti erano piccoli e i soldati quasi tutti professionisti (ovvero facevano i soldati per anni se non a vita).

Dopo la caduta dell'impero romano, invece, gli eserciti crebbero di dimensioni ma si divisero in due grandi blocchi: i soldati professionisti, generalmente nobili, cadetti, o soldati di ventura, che continuarono a sviluppare tali arti, e il popolo, che veniva arruolato solo quando necessario e combatteva con armi di fortuna senza alcuna preparazione (bastoni, mazze, forconi, accette, utensili vari, spesso portati via dalla bottega).

Le arti marziali civili invece nascono dal fatto che in molti Paesi ai civili, soprattutto al popolo, non era permesso avere armi tradizionali, come spada o lancia, per cui furono sviluppate tutta una serie di tecniche a mani nude o basate su oggetti di comune utilizzo, come gli strumenti agricoli. Molte armi cinesi hanno questa origine, se si escludono la spada, la lancia e l'arco.

Molte di queste tecniche si affinarono sia all'interno di organizzazioni nate per abbattere governi nell'ambito di guerre civili e rivoluzioni, sia all'interno di organizzazioni criminali come le varie mafie o le milizie private (ninja).

Col passare dei secoli le arti marziali assunsero un ruolo sempre meno importante in ambito militare grazie all'introduzione prima delle armi da fuoco, poi degli aeroplani e di altri mezzi che permettono di dare al singolo soldato una buona capacità offensiva a fronte di un addestramento abbastanza breve e comunque non paragonabile ai lunghi anni di pratica che in passato un soldato doveva avere per sopravvivere a un combattimento.

Così, mentre le arti marziali tendevano ad assumere un ruolo di secondo piano in ambito militare, diventavano sempre più popolari in quello civile, soprattutto per difesa personale. Mercanti e nobili dovevano difendersi da briganti, pirati, ladri, assassini e soprattutto altri mercanti e nobili che volevano farli fuori. Nell'Europa dal '400 fino ancora all'800, è soprattutto la scherma a farla da padrone fra i più benestanti, la boxe e l'uso del coltello fra i popolani. Negli Stati Uniti, le armi da fuoco per uso personale divennero così diffuse da diventare un vero e proprio diritto costituzionale.

Oggi giorno le arti marziali sono di nuovo divise in due grandi blocchi, ma spesso la stessa arte è utilizzata in entrambi sebbene in modo diverso. Il primo blocco è quello delle arti marziali intese come discipline sportive, il secondo dalle misure da combattimento.

Quasi tutte le arti marziali antiche oggi hanno dato origine a una qualche forma di disciplina sportiva e sono caratterizzate da una certa regolamentazione, l'uso di protezioni e la limitazione delle tecniche o delle armi atte ad offendere. Inoltre, in quelle che hanno ormai tutte le caratteristiche di un vero e proprio sport, c'è una classificazione dei praticanti che fa sì che generalmente si combatta uno contro uno e nella stessa classe per genere e per peso. Nei combattimenti agonistici le tecniche sono ridotte all'essenziale, sia per evitare danni maggiori, sia per praticità, dato che alla fine le tecniche più efficaci sono anche spesso quelle più semplici.

Le arti marziali europee antiche, come la Scherma Storica, si pone a metà strada: come disciplina sportiva è regolamentata e limitata, ma non essendo ancora un vero e proprio sport, può permettersi di considerare situazioni più realistiche, come il combattimento contro più avversari, su terreno o in condizioni climatiche avverse, con un uso dell'arma molto pratico che cerca il risultato al di là di una visione idealistica di eleganza. Quindi prese della lama con la mano, colpi dati con l'elsa, pestoni, leve e altre tecniche che in parte assomigliano a quelle più proprie delle misure da combattimento.

Le misure da combattimento vere e proprie sono comunque tutt'altra cosa. Per lo più usate in ambito militare, hanno alcune varianti disegnate per la difesa personale o per le forze dell'ordine. Quelle militari e per le forze dell'ordine sono per lo più offensive, quelle per uso personale difensive.

In entrambi i casi non si cerca il combattimento, come nelle arti marziali. In genere un combattimento di arti marziali è formato da una o più riprese dai 3 ai 5 minuti ciascuna, mentre nelle misure da combattimento la regola primaria è sganciarsi quanto prima. L'ingaggio deve durare dai 5 ai 10 secondi e non ci sono schemi predefiniti, perché si parte dal presupposto che non puoi sempre scegliere il terreno o l'avversario.

Quindi ci si può trovare ad affrontare uno o più avversari, avversari di genere e taglie differenti, dotati di armi e conoscenze molto differenziate, in condizioni ambientali e anche personali e psicologiche estremamente varie. Un esempio è il CKM, cioè il Commando Krav Maga. Bisogna quindi affrontare a mani nude un avversario dotato di coltello, pistola, bastone, oppure difendersi dopo essere caduti a terra anche se circondati da due o più persone che ti colpiscono a calci o pugni, saper lottare in spazi ristretti, come l'abitacolo di un auto, un ascensore, oppure in mezzo ai tavoli di un ristorante, in condizioni di luce limitate se non al buio o quasi.

Le tecniche offensive sono usate oggi prevalentemente dai commando e dagli agenti segreti (fra i migliori quelli del Mossad), per cui l'obbiettivo è eliminare l'avversario nel tempo più breve possibile e in silenzio. Si studia bene l'anatomia, sia maschile che femminile, soprattutto articolazioni e punti deboli come la trachea. Si usano leve e strangolamenti se si è a mani nude, raramente si colpisce a pugno chiuso perché si deve colpire senza danneggiarsi la mano, oppure si utilizzano armi piccole e facilmente portabili, come lacci e coltelli.

Le tecniche difensive sono usate per la difesa personale, come quelle antistupro e hanno come obiettivo la sopravvivenza. Ferire o uccidere l'avversario è secondario, se l'obiettivo è garantito. Quindi si studia, ad esempio, anche la fuga, che non è un semplice scappar via ma va impostata e scelta come strategia solo se ci sono le condizioni per attuarla. Bisogna saper sfruttare il terreno, essere capaci di spostarsi per assumere un vantaggio tattico, usare la psicologia per mostrarsi vigliacchi o impauriti, ovvero ingannare l'avversario. L'inganno è un arma a tutti gli effetti e nelle difesa personale non c' alcuna regola d'onore: conta solo sopravvivere.

Ogni arte è comunque legata a una cultura: alcune, specie quelle civili o sportive, sono spesso legate a filosofie di vita che attendono anche ad altri ambiti, come la salute, la medicina, il rapporto con gli altri. Un esempio è il kung-fu. Altre sono essenziali, non lasciano margine ad alcun aspetto filosofico ma sfruttano al contrario la psicologia, come insegnato da Sun Tzu nell'Arte della Guerra. Il tono della voce, la postura, le parole usate, sono tutte armi che preparano l'attacco o la difesa, spesso essenziali per la riuscita dell'azione.

 ?o:)
Dario de Judicibus