Autore Topic: Consigli di lettura  (Letto 38619 volte)

Spartano

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Re: Consigli di lettura (ma non Licia Troisi)
« Risposta #30 il: 28 Settembre 2007, 05:21:40 pm »
Pure questo è fantasy?



Che ingegno 'sto "vecchio"!  <8|

La vera forza di uno spartano è il guerriero al suo fianco

Luca

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Re: Consigli di lettura (ma non Licia Troisi)
« Risposta #31 il: 09 Novembre 2007, 02:37:30 pm »
Di consigli in ambito fantasy, ahimè, non ne ho... ma se avete il coraggio di "saltare" al genere storico :)

Aaaambè se la mettete così allora ci sarebbe questo qui:

IL SOLDATO DI ALESSANDRO
Dal libro:
La campagna afghana di Alessandro ebbe inizio nell'estate del 330 a.C., quando il suo esercito entrò nell'Artacoana (la moderna Herat), e proseguì fino all'estate del 327, quando lasciò Battra (vicino alla moderna Mazar-i-Sharif) e attraversò l'Hindu Kush per entrare in India.
La spedizione fu la più lunga della carriera di Alessandro e la più difficile che avesse mai affrontato. I suoi nemici non erano eserciti numerosi, ma tribù nomadi di territori oggi compresi in Afghanistan e Turkmenistan, e guerrieri a cavallo che abitavano le steppe e le montagne che un giorno sarebbero diventate l'Uzbekistan e il Tagikistan. Da entrambe le parti furono impiegati metodi barbari senza precedenti e i vincoli che fino ad allora avevano disciplinato le azioni di guerra si allentarono.....


L'autore del libro è, ritengo, piuttosto famoso: Steven Pressfield ("Le porte di fuoco", "Io Alessandro").
Il suo modo di narrare scrivendo è, a mio avviso, assolutamente affascinante, pieno di particolari e comunque mai noioso (Non per niente mi son fatto da Laurentina a Rebibbia senza rendermene conto, sbagliando di 5 fermate...  ).
Come per Le porte di Fuoco, anche questo è un romanzo storico, dove un soldato di fanteria (a cavallo) macedone, Mattia, racconta del suo arrivo in Asia Minore come giovane recluta, delle fatiche inumane e degli orrori che lo attendono in una guerra non combattuta nei ranghi delle famose falangi o nel mezzo di una gloriosa carica di cavalleria, bensì fatta di guerriglia, tremende rappresaglie contro le popolazioni civili e atti di brutalità inaudita.

[Alessandro alle nuove truppe di rincalzo, in Afghanistan] Non incontreremo il nemico in campo aperto, come altri eserciti contro cui abbiamo combatutto in passato, se non quando il nemico stesso lo vorrà. La sua parola per noi non ha alcun valore. Il nemico viola costantemente ogni tregua; tradisce gli accordi di pace. Quando è sconfitto, non accetta la nostra sovranità. Torna a combattere, sempre e comunque. La profondità del suo odio per noi è superata solo dalla sua pazienza e dalla sua capacità di sopportazione.....

Quanto si legge non può non portare il lettore a fare un confronto con i successivi conflitti nello stesso teatro. Ed effettivamente basta sostituire i Macedoni con i Russi o con gli Americani/Alleati per rendersi conto di quanto siano simili, per differenze di culture, per metodi, per le ostilità del territorio e delle indomabili etnìe locali. Fermo restando che Alessandro riuscì in qualche modo a placare il conflitto con un matrimonio politico, sposando Rossane (ve la ricordate Rosario Dawson, nel film Alexander, si... 8D_  ??), la figlia di un signore della guerra locale, ma vedendosi comunque costretto a lasciare .....non meno di diecimila soldati di fanteria e tremilacinquecento di cavalleria, equivalenti a un quinto del suo esercito, per scongiurare nuove insurrezioni.

Interessante notare anche come l'esercito alessandrino si sia dovuto adattare alle nuove esigenze, abbandonando le ormai consolidate tattiche ed anche il modo di equipaggiarsi, assolutamente non congeniale al nuovo tipo di guerra, lasciando ad esempio la Sarissa, lunga fino a 7 metri, per una mezza picca da 2 metri, o avendo cura di coprire qualsiasi parte metallica dell'equipaggiamento con tessuto, per evitare di farlo divenire rovente e pericolosissimo da maneggiare sotto l'inclemente sole.
Per non parlare dell'ambiente, così alieno, dei venti fortissimi, non frenati neanche da un rametto, la polvere fine che ricopriva tutto, il caldo asfissiante diurno ed il gelo notturno. Effettivamente gli invasori macedoni sono più simili ad extraterrestri giunti su un nuovo pianeta.

Come sempre non sono rimasto deluso dagli scritti di Pressfield, così avvincenti, precisi, schietti e, se necessario, brutali. Consiglio anche gli altri due libri agli appassionati del genere: Le porte di fuoco, sulla battaglia delle Termopili (dove gli Opliti non andavano certo in giro in mutande......), ed il "romanzo" Io Alessandro sull'intera vita del giovane re, della sua intraprendenza, della sua genialità, dei suoi eccessi e del suo modo sorprendentemente amorevole di giudicare gli amici ed anche i nemici, ma anche implacabile e spietato nel combatterli.

Aciao!  :-)
« Ultima modifica: 09 Novembre 2007, 02:39:53 pm da Luca »
<> "Ama il prossimo tuo.....NON QUESTO! IL PROSSIMO!"  ?o:)
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