beh, mi sposto un attimo dal terreno dell'etimologia e della semantica a quello ancora più sfumato della fonologia, o meglio del "sapore" che hanno certe parole per chi ha l'orecchio per coglierlo. Ovvero.
Tutti sappiamo quanto sia stata prestigiosa, a suo tempo, la scuola bolognese, e abbiamo presente il trattato di Marozzo, bolognese di Via Riva Reno (praticamente un vicino di casa dal mio punto di vista, anche se con un gap di 500 anni!).
Nella sua terminologia, "lo stramazzone" è il termine tecnico che indica il giro dei mulinelli (corretto, Fra?).
Vi assicuro: per un bolognese, è assolutamente intuitivo il sentire che questa è una parola che appartiene al suo dialetto. Tanto è vero che sebbene non l'abbia mai sentita oralmente, ma l'abbia soltanto vista scritta in italiano, mi viene assolutamente spontaneo pensarla e pronunciarla in dialetto, "al stramazàn", perchè si tratta di una sonorità che fa parte della mia cultura e, sebbene non lo possa dimostrare, sarei pronto a scommettere sul fatto che la mia pronuncia sia molto vicina a quella che effettivamente veniva parlata all'epoca.
Baci baci