Da Max, nella ML FISAS:
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A Fisas, allo staff direttivo, ai Maestri e prevosti.
Se mi guardo attorno mi rendo conto di una cosa: siamo una piccola isola in questo mondo che ha sempre fretta , travolgente quanto un fiume in piena.
Siamo un´isola, un punto fermo, qualcosa che va al di là di leggi e frasi di morale. Qualcosa che comprendiamo solo una volta che ci siamo approdati su quest´isola e che, a meno di non comprenderla, difficilmente abbandoneremo.
Qualunque vita conduciamo, qualunque siano le nostre esperienze e paure e sentimenti, ogni volta che chiudiamo le porte di una sala d´arme e ci riuniamo in silenzio in cerchio e pronti al saluto è come se entrassimo in un´altra dimensione.
E questo meeting è stata una delle espressioni più alte di questa dimensione parallela, così come ogni sala ne è un fotografia piu´ piccola.
Quante volte nelle lezioni risuonano parole come fedeltà, dedizione, impegno, fatica e costanza.
Devo essere sincero, in questo meeting per la prima volta li ho visti espressi, da parte di tutti, persino da chi pratica da meno di un anno.
Ed alla fine, proprio mentre eravamo tutti schierati nel pratone al saluto finale, quel GRAZIE urlato così fra cielo e terra era rivolto non solo ai maestri, non solo a noi dell´organizzazione , ma anche e soprattutto A VOI.
Persino nella piu´ semplice delle battaglie , perché questa sia vinta, deve scendere in campo un esercito di soldati, tanto semplici nel loro grado quanto indispensabili nel loro ruolo.
Se ogni anno guardando il meeting dalla stanza di controllo la frase che chiude ogni debriefing è sempre "quest´anno abbiamo fatto il botto piu´ grosso dell´anno scorso" ci sarà un motivo..
Se andiamo avanti a furia di botti sempre piu´ grossi di anno in anno, tra un cinque anni avremo aspiranti schermidori anche da "z reticuli" (è da qualche parte nella galassia)..
Siamo qualcosa di speciale, c´è chi la chiama una grande famiglia, chi la chiama un esercito... siamo qualcosa che in sè per sè non ha nome, ma che esiste e vive grazie a noi.
E di questo, paragonato al mondo che ci circonda, possiamo, dobbiamo, esserne fieri.
-Morgan-