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...E ballo il twist....con le gambe a X!!...

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Luca:
Ciao!
Non so se ne sarò in grado, ma vorrei lanciare lì un pò di impressioni....magari serve no?
Ok, lo so, sono la quint'essenza della "niubbità", ma spesso mi è capitato che un difetto, non curato sul nascere >8-/, si sia poi radicato...ed estirparlo è stato...ahimé... spesso impossibile.
Stavo ripensando alla postura delle gambe, durante il passeggio nella spada ad una mano e mezza.
Mi capita sempre più spesso di ritrovarmi con le gambe "incrociate", ossia praticamente su una stessa linea o addirittura con la gamba di spinta molto spostata verso il mio "lato esterno" e/o quella avanzata troppo spostata verso il mio "lato interno", cosa che spesso mi porta a piegare lateralmente il ginocchio di detta gamba (verso l'interno ovviamente) e/o girare il corrispondente piede verso l'esterno per ritrovare l'equilibrio. Insomma.... na tragedia....  :_)

Da bravo niubbo, cerco di rubare con gli occhi e mi rendo conto della coordinazione e dell'equilibrio che gli Anziani della scuola mantengono durante il proprio movimento in tal senso. E penso "certo! E' giusto! Così mi sembra la cosa più logica da fare... un piede lì, l'altro là... perfetto!! Ho capito tutto!!". Bene, mi metto sulla linea di partenza della "vasca" penso ai movimenti, penso "la sò!", tiro indietro il braccio, carico, vado e SHHGGUIIIGGNNNN!!!! Gambe a X!!  :'(

Bene, ci deve essere un ..qualcosa.. un movimento, un pensiero, un qualcosa di sentito nelle mie primissime lezioni, che si interpone tra il pensiero iniziale e lo sguigno finale.
Dopo un bel pensarci, credo sia quanto segue, non so se sia la verità ma tant'è:
il concetto è di portare la punta del piede VERSO l'avversario, giusto? Con il ginocchio ben allineato e che non superi il piede, nella sua perpendicolare; ginocchia bene aperte, piedi su due binari molto vicini, giusto? Ecco, io credo che il portare il piede avanzato a sovrapporsi alla linea immaginaria che passa tra i due piedi derivi dalla convinzione di puntare con esso verso l'avversario, quando invece dovrei porre la massima attenzione all'apertura delle ginocchia, piuttosto che a dove finisce la punta del piede  ???
Non so, ho questo pensiero in testa e finché non provo con un osservatore non riesco a rendermene conto. Voi che ne dite?
E poi, è giusto fare di questo onanismo mentale e parlarne sul forum?  :-[

- Ramingo -:

--- Citazione da: Luca - 19 Dicembre 2007, 02:30:46 pm ---Ciao!
Non so se ne sarò in grado, ma vorrei lanciare lì un pò di impressioni....magari serve no?
...
Non so, ho questo pensiero in testa e finché non provo con un osservatore non riesco a rendermene conto. Voi che ne dite?
E poi, è giusto fare di questo onanismo mentale e parlarne sul forum?  :-[

--- Termina citazione ---

Se non le fai qui, dove sennò? :)

Non ritengo di essere la persona più adatta a risponderti, visti tutti gli sfaceli che facevo (faccio, ok Fra') io :D

Ma se proprio devo dirla tutta, non cerco di puntare da nessuna parte col piede, con la gamba di dietro mi proietto nella direzione dove voglio arrivare, cerco di tenere i glutei stretti e la schiena dritta (non nel senso di perpendicolare al terreno, ma di non piegarmi in avanti o indietro o lateralmente con il busto), in modo che tra dorsali e muscoli delle cosce si aprano le anche, e con la gamba d'avanti (il ginocchio se vuoi) punto dove voglio puntare. Il mio piede segue la direzione del mio ginocchio, come fa normalmente un piede, se faccio attenzione a non storcerlo (ancora, apertura delle anche).

Se poi si parla di azioni più complicate, come azioni fuori linea e non attacchi in linea, beh, lì il piede avanzato ruota dopo che si è poggiato, orientandosi, credo, nel momento in cui il piede arretrato atterra e il colpo arriva a contatto dell'avversario

Prendi tutto con le pinze, non sono sicuro di averlo spiegato bene. A dire il vero potevo aspettare Francesco, ma in questo modo posso farmi correggere anche io :D

Gerth Dal Pozzo:
 ^-^.....'o nanismo è 'nu grosso probblemm, ma disquisire di questi temi sul forum, per di più nelle aree a ciò dedicate nunn'è ppeccate, anzi! Dimostra che 'cè un'attenta autovalutazione della propria crescita 8), e una generosa disposizione a "condividere": un saggio che ho il pregio di conoscere dice che "donare arricchisce gli altri senza impoverire in alcun modo chi dona". Amen <8|

Nello specifico, la tua autoanalisi coglie nel segno, sia quando descrivi le dinamche e le cause dell'errore (l'angolo visuale è quello del "quella avanzata troppo spostata verso il mio lato interno"), sia quando delinei le possibili contromosse. ^__^

Bada ben, bada ben, IO non ti ho visto specificamente, ma quello che descrivi è un errore tipicissimo, comune a tutti, e che si ripropone con maggore o minore intensità a  diversi livelli. ^-^

Tutto nasce dalla tendenza, diffusissima, a "chiudere" le anche e le ginocchia: come cause mettici pure di tutto: la macchina, la sedentarietà ~D|, la prostata, il logorio della vita moderna <:X, fatto sta che l'homo tecnologicus c'ha 'sta tendenza da contrastare.

Una possibile soluzione? Quella che delinei tu (in pratica mi sto rivendendo il tuo precedente post >:D): "massima attenzione all'apertura delle ginocchia", e prima di esse delle anche, sin dal primo mo(vi)mento, ossia l'accomodarsi in guardia, che implica anche la definizione dell'asse con l'avversario, occorre ricordarlo: al di là della didattica propedeutica, quando uno si mette in guardia #:|, di fronte c'è un altro tipo armato di due mani (con dentro una spada :)), il che aiuta a definire la linea da me a lui.
Nelle vasche dobbiamo invece "fare da soli" (ma senza tornare ai riferimenti onanistici), ossia:

-definire una linea di percorso, dandoci un preciso punto di riferimento (la parete in fondo?, quella particolare crepa? la spalliera? il fantasma formaggino apparso per l'occasione a darci una mano? fate vobis); questo riferimento surrogherà l'avversario, e ci darà la linea sulla quale disporre la nostra guardia, piedi, ginocchia, anche, bacino , spalle , braccia, punta della spada, sguardo.

 Dopo, quando ci muoviamo, basterà mantenere gli assi come li abbiamo impostati all'inizio, e saremo sereni circa il corretto "puntamento", per cui ci potremo concentrare sulla sensazione dell'apertura delle anche e delle ginocchia, e della correttezza di tutto l'assetto.

Altre focalizzazioni utili, per te che sei dotato di leve lunghe, ma che valgono per tutti:

1) non "cammellare": il bacino non sale durante il passo per riscendere insieme al piede che avanza: in realtà il bacino resta alla stessa altezza, sempre, come se slittasse su uno stesso piano: in termini di stabilità ciò fa tutta la differenza del mondo, e ciò vale anche per la questione delle gambe a x.

2) quando il piede si solleva,si avvicina a quelllo che resta fermo e prosegue per poi atterrare più in là, spesso gli facciamo fare anche qualche altro movimento, diverso da quelli di cui sopra, come tale non corretto nè adeguato, e suscettibile di portare il piede medesimo "fuori strada": ad esempio lo spostiamo un po' verso dietro, mentre il piede va solo in avanti, oppure lo solleviamo molto più del necessario (che è, ovviamente, "quanto basta", in questo caso quanto basta per spostarlo senza scoordinarsi)

Molto spesso la 2 è conseguenza della 1, che è una delle cose su cui occorre maggiormente concentrarsi

3) ricordarsi di stendere la gamba arretrata: altra stabilità, ed un ancoraggio che spesso ci evita di "scivolare" fuori asse, compensando con movimenti non corretti, per tentare di recuperare l'equilibrio. La gamba dietro nun ce fa sgarà, e ci detta anche il "ritmo" (termine usato con grane approssimazione, in questa accezione)del passo.

4)mantenere il busto eretto, evitando di "cadere" verso l'interno, magari appresso alla punta della spada, lasciata a pendere verso il basso: questo può provocare una rotazione delle spalle, che si portano dietro il resto

Alla fine, la spinta parte dal bacino, e si sviluppa in avanti: ricordandoci questo, ci sarà più facile tenere sotto controllo i piedi, dato che la loro parte è veramente minima, nonostante le loro manie di protagonismo, che li portano a mettersi in mezzo!!

Qui concludo, sperando di aver dato un contributo a dipanare la matassa (ma per farlo, nulla di meglio di un 10.000 vasche a portar via, vedrai!), e ben "contento" :'( :_) :'( di non poter per un po' venire in Sala, a far seguire alle parole i fatti (sai che imbarazzo, a far vedere che anche io commetto qualcuno degli errori di cui ho sopra ragionato?!?! ^-^

- Ramingo -:
Ah, parlando con Luca via internet, ho commentato una sensazione, che forse c'entra, forse no.

Quando faccio il passeggio con la due mani, proprio per badare all'apertura e chiusura delle anche e non 'cammellare', credo che faccio uso di differenti fasce muscolari delle gambe.

Mi spiego: nel camminare normalmente, alti, spingiamo in avanti la gamba tirando con le fasce anteriori delle cosce, e, al più, spingiamo l'altra indietro sempre con le stesse fasce anteriori (cadendo in avanti). Col passeggio della due mani io invece 'sento' che per richiamare la gamba arretrata bene devo usare le fasce interne dei muscoli delle gambe, mentre per aprire bene le gambe e guidare la gamba devo usare fasce muscolari più esterne (quelle che si attaccano ai glutei).

Può darsi sia una sensazione campata in aria, ma ho l'idea che così facendo riesco a tenermi basso (e con una corretta posizione del busto e coordinazione, ad eliminare altri problemi, quali poco equilibrio o incrociare le gambe o ginocchia che vanno per conto loro) perché non sto proiettando verso l'alto le mie gambe, ma lateralmente

Luca:
Grazie gioveni, scrivete scrivete.... che intanto mi faccio 'na curtura!!!  <8|
 ~D|

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