La Sciabola

Scritto da Silvio Ciri. Postato in Armi e didattiche

La sciabola è una spada molto rapida, atta a colpire principalmente di taglio. Alla fine dell'800 era l'arma preferita per i duelli, ancora praticati sul terreno nel secondo dopoguerra, meno letale della striscia e della spada - perciò più adatta ad incontri al "primo sangue".

Nel metodo si pratica la sciabola da terreno che assieme alla spada da terreno italiana, erede della striscia, è rappresentativa della scherma classica, ovvero relativa al XIX secolo ed ai primissimi decenni del '900.

La sciabola da terreno può essere di due versioni: da "Accademia", per studenti, con lama S 2000, e da "Assalto", con una lama più pesante, per studenti di livello avanzato.

Le cocce generalmente sono del tipo "Radaelli" - riportata in auge dopo un lungo periodo di oblìo - e del tipo "Pecoraro".

In sala ci si esercita con lame “secche” montate su else tipiche dell’epoca secondo i modello Radaelli o Pecoraro, ovviamente non affilate e munite di puntale.

In sala d'arme si studia il sistema tradizionale, integrato dalla trattatistica di S. Del Frate (1876), G.Rossi (1884), L. Barbasetti (1902) e altri allievi della scuola.

La Spada a due mani

Scritto da Silvio Ciri. Postato in Armi e didattiche

Se vi piacciono i cavalieri e siete interessati alla Scherma Medievale e alla Scherma Rinascimentale, la Spada
a due mani è l'arma che fa per voi.
In accademia Romana d' Armi, la Spada a due mani segue principalmente i trattati antichi del maestro Fiore dei Liberi e del maestro Achille Marozzo. Ma l'insegnamento dei tecnici Ara si avvale anche della
collaborazione degli insegnanti di Opera Nova, vincitori del Campionato Italiano CSEN di Spada a due mani 2016-2017-2018.
Perché ci si appassiona alla Spada a due mani? Tra le molte ragioni, pensiamo che sia adatta a tutte le età, e che possa esser brandita con grande successo da donne e uomini indistintamente, tanto nell' allenamento
marziale, che nella gara.
Insomma, dalla Scherma Medievale dalla Scherma Rinascimentale, una disciplina sportiva divertente e modernissima.

Se siete interessati ad approfondire, leggete il resto qui sotto e...buona lettura.

Per Spada a due mani si intende una spada dalla lama piuttosto larga e lunga tra i 110 e i 150 centimetri totali e di 1,5/2,5 kg, con la tipica impugnatura a croce spaziosa abbastanza da permettere la presa del manico con le due mani, comode e ben distanziate.
Con quest’arma si può constatare con certezza l’esistenza di basilari di un metodo di scherma, quali la considerazione del tempo e della misura, legamenti di ferro, parate, finte, azioni evasive, difese di misura e passeggio; i documenti che tramandano le tecniche di questa spada risalgono al periodo compreso tra i primi del Quattrocento e la metà del Seicento, per quanto possiamo considerare la massima diffusione di questo stile di combattimento tra il XV e la metà del XVI secolo, principalmente in l’Italia e in Germania. Inoltre, con la spada da due mani si attesta con chiarezza l’uso dell’arma nella vita civile, per difesa personale e per monomachìa (duello legale), un concetto fondamentale per lo sviluppo della scherma più moderna, sebbene la differenziazione tra l’uso della spada in ambito urbano e quello in guerra sia espresso ancora solo in forma embrionale.
Bisogna precisare che per didattica di “Spada da due mani” intendiamo una definizione sintetica, che riunisce una serie di armi simili per forma (spada da doy mane, spada grande, spadone, spadoncino…secondo le varie dizioni), la cui dottrina d’uso è costituita su sistemi sfumatamente differenti di area italiana che spaziano dai primi del Quattrocento al Cinquecento inoltrato.

Per questo stile, non esiste tradizione diretta, ma interpretazione derivata da un’attenta ricerca storica; nell’Accademia si studia soprattutto il sistema insegnato nel Flos Duellatorum, il più antico trattato di area italiana oggi conosciuto, che ci ha raggiunto in quattro codici manoscritti comunemente definiti Pisani-Dossi, Getty-Ludwig, Morgan e Florius. In particolare, l’Accademia vanta la pubblicazione della prima edizione mondiale della trascrizione, traduzione e interpretazione del codice Florius, a cura del M° Francesco Lodà (link alla pagina).
Lo studio della spada da due mani coinvolge armonicamente l’intero uso del corpo e sviluppa le sue meccaniche in maniera simmetrica; l’impegno che necessita la gestione di un’arma così lunga stimola nel praticante la ricerca dell‘equilibrio corporeo e della coordinazione degli arti, e insegna la migliore comprensione del portamento del ferro (la capacità di muoversi validamente con una spada in mano). Il peso dell’arma e l’impugnatura a due mani non consentono, inoltre, grandissime variazioni di velocità o di recupero in caso di errore, sviluppando nel praticante una forte attitudine allo studio dell’avversario, alla decisione nel tirare, alla fluidità nelle fasi del combattimento che portano dalla lunga distanza alla più breve.

La pratica in Sala si effettua con lame dotate di bottone in punta, repliche esatte per forma e peso degli originali dell’epoca; nell’assalto le tecniche sono eseguite con velocità reale e a contatto e pieno. Gli allenamenti si svolgono sempre con le adeguate protezioni passive – maschera, giubbetto, guanti e piastrone in cuoio almeno – e nel rispetto degli standard previsti dal CONI, dalla FIS, dallo CSEN e dalla normativa vigente.

La Spada da Lato

Scritto da Silvio Ciri. Postato in Armi e didattiche

Nel Cinquecento, tra i campi di battaglia e le corti rinascimentali, la Scherma Storica ha avuto una grande protagonista: la Spada da lato. Una spada da portare sempre al fianco, per la difesa personale e per esibire il proprio rango.

Con la Spada da lato è possibile colpire di taglio come di punta , disarmare un avversario oppure praticare gli Assalti, ovvero le sequenze di movimenti codificate dai maestri antichi.
La pratica della Spada da lato incrementa la coordinazione, la forza, e l'eleganza nel portamento, l'efficacia e la bellezza dei gesti. Il corpo si irrobustisce e acquisisce grazia, uno dei fondamentali cardini estetici del
Cinquecento, rispettato dalla Scherma Storica.
Ma la Spada da lato rappresenta anche un interesse moderno: arma formativa e divertente, permette di partecipare al Campionato Italiano CSEN di Scherma Storica, che nel 2016 nel 2017 è stato vinto da
Accademia Romana d'Armi.
Dunque un'altra disciplina estremamente divertente e appassionante, con forti legami col passato della nostra Penisola.

Per approfondire, leggete il resto qui sotto e...buona lettura.

Per spada da lato si intende una spada ad una mano, comparsa in Italia e in Spagna in epoca rinascimentale e quindi sviluppatasi fino ai primi decenni del Seicento in tutta Europa; lunga tra i 110 e i 130 cm, di peso compreso tra 1 kg e 1,5 kg, la spada da lato è nota al grande pubblico per la forma elaborata della sua guardia. Infatti, col progredire della scherma verso azioni più veloci e lo sviluppo di maggiori tecniche di punta, la mano che impugna l’arma necessita di una maggiore copertura per le dita e il dorso; nascono così archetti e rami di guardia, ponti e anelli metallici che, gradualmente, inglobano la mano in una gabbiaprotettiva.

La spada da lato si sviluppa nel corso del XVI° secolo, parallelamente alla definizione della nuova macchina bellica che trasforma il Vecchio Continente in un enorme campo di battaglia, e alla progressiva crisi in Italia dell’aristocrazia egemone.

La nuova spada, portata al fianco e pertanto da lato, perde il proprio valore supremo in guerra perché l’azione individuale, un tempo ispirazione e appannaggio della nobiltà di sangue, scompare a favore del combattimento tra grandi compagnie militari, equipaggiate con picche e moschetti e addestrate al combattimento in formazione.

La stessa letteratura d’epoca testimonia questo drastico cambio di abitudini, rendendo i protagonisti dell’epos cinquecentesco spesso preda di un senso di inadeguatezza, tragico e ante-litteram.

La spada da lato, così, mantiene il proprio ruolo da protagonista solo nella scherma da campo civile, urbano, in cui l’aristocrazia può ancora far valere la propria formazione marziale rispetto al più semplice addestramento della soldatesca o del ceto medio.

In questo senso, è quindi possibile definire questa spada come l’arma per eccellenza del Rinascimento, efficace ed efficiente, sofisticata e complessa da interpretare. Una delle peculiarità di quest’arma, tra le altre, risiede nell’assenza di una sua precisa codifica: per quanto sia possibile affermare l’esistenza di alcune scuole d’uso (ricordiamo almeno la Bolognese e la Milanese), la spada da lato è stata oggetto delle più diverse teorie da parte degli stessi maestri d’epoca; nei dibattiti, spesso aspri, tra i vari Manciolino, Marozzo, Agrippa, Di Grassi, Dell'Agocchie, Viggiani, Lovino, Ghisliero, Saviolo…, ritroviamo ben espresse le tensioni del periodo storico in cui si sviluppa.

Anche per lo studio di questa spada non esiste tradizione diretta, ma interpretazione derivata da un’attenta ricerca storica.

Dal punto di vista biomeccanico, lo studio della spada da lato enfatizza soprattutto l'armonia e l'autocontrollo, la coordinazione dei movimenti, e in particolare la sincronia tra gli arti superiori e inferiori nel passeggio e nel portare il colpo. La spada da lato prevede nel proprio gioco un uso considerevole di tagli e punte; sviluppa di conseguenza un’attenzione particolare tanto al più antico movimento angolare, che allo spostamento in linea caro alla scherma dei secoli successivi. Nell’assalto, l’arma stimola una maggiore capacità dinamica, reazioni più pronte, allenamento aerobico e resistenza.

La pratica in Sala si effettua con lame dotate di bottone in punta, repliche esatte per forma e peso degli originali dell’epoca; nell’assalto le tecniche sono eseguite con velocità reale e a contatto e semi-contatto pieno. Gli allenamenti si svolgono sempre con le adeguate protezioni passive – maschera, giubbetto, guanti e piastrone in cuoio almeno – e nel rispetto degli standard previsti dal CONI, dalla UISP e dalla normativa vigente.

Manutenzione delle spade

Scritto da Silvio Ciri. Postato in Armi e didattiche

La pulizia e la manutenzione delle spade

Le spade sono il nostro strumento di lavoro, bisogna rispettarle.
Una lama ben tenuta dura più a lungo ed è più bella, un puntale a posto risparmia i nostri compagni da lividi e altro

L'allievo che a controllo non avrà il puntale in buono stato non potrà incrociare la lama con nessuno nè tantomeno fare assalti.

Ci sono poche regole da seguire:
- La pulizia deve essere fatta PRIMA che si formi la ruggine
- Le armi si controllano almeno 1 volta a settimana
- Se i puntali sono rovinati vanno rifatti, con nastro autoagglomerante e nastro isolante nero/grigio/bianco

Come rifare i puntali della Striscia:
materiale:

stick grande di colla a caldo trasparente
accendino
taglierino
nastro isolante nero
nastro autoagglomerante (gomma nera)
Taglia un pezzo di stick di circa 4 cm, scaldare la punta della lama con l'accendino, infilare lo stick nella lama (si scioglierà con il calore) fino a che non rimangono circa 3mm di colla, NON DI MENO e NON DI PIU', se si lascia troppa colla davanti alla punta, questa si deformerà fino a spezzarsi, se se ne lascia troppo poca la punta potrebbe uscire.
Una volta freddo, usare il taglierino per scalare la parte dietro "a cono" in modo che la lama dell'avversario possa scivolarci su, volendo ci si può aiutare con l'accendino.
Ricoprire il tutto con il nastro isolante nero tenendolo ben teso.
Rivestire la punta con il nastro autoagglomerante, in modo che la punta non scivoli sul giubbetto dell'avversario, si deve tendere molto.

Come non far saltare i puntali della Spada a Due Mani (o Mano e Mezza):
materiale:

stick di colla a caldo trasparente
accendino
taglierino
nastro isolante grigio
Con l'accendino squagliare un po' di colla sulbordino tra il puntale e la lama.
Una volta freddo usare il taglierino per togliere gli scalini.
Ricoprire con nastro isolante grigio (che non si vede come il nero)

Come prevenire la formazione di ruggine sulle lame e sui fornimenti:

A scelta almeno ogni due settimane:
- Silicone Spray (protettivo, rende lucido)
- Spray per Armi (protettivo neutro), un buon prodotto è il Gun Store della CRC
- WD-40
- Olio Singer, ottimo anche se puzza un po'...

Si usano direttamente sull'arma per raggiungere gli angoli difficili, oppure si stendono con un panno. Lasciate poi asciugare qualche minuto e togliete l'eccesso
ATTENZIONE: il silicone spray è molto volatile, rischiate di fare pattinaggio su ghiaccio sul pavimento...

Per i "distratti" che notano le prime tracce di ruggine:
Pulitori chimici, come l'ottimo Sidol per metalli.
Si agita, poi si mette sulla spada, si spande con uno straccio e si strofina.
Per le macchie più marcate usate l'ovatta imbevuta invece dello straccio, e olio di gomito.

L'ultima spiaggia del menefreghista:
- Pasta abrasiva per carrozzieri, ovatta e "olio di gomito"
- Prodotto chimico come l'ottimo Ferox Mangia Ruggine, scioglie la ruggine in qualche minuto ma brunisce.
Si deve applicare con i guanti e un pennello, dopo 10 minuti si risciaqua con abbondante acqua, asciugare bene e lubrificare.
ATTENZIONE: non usarlo sulle lame.
- Disco lamellare per smerigliatrice, SOLO per attrezzi fai-da-te da allenamento di grosso spessore, estremamente abrasivo

Altri consigli:
Seppur non provati direttamente, altri metodi sono stati suggeriti da persone affidabili:
- Spugnetta di ottone (quella dei piatti) e pasta abrasiva per carrozzieri, per trattamenti "aggressivi".

Questi sono solo consigli, ognuno dovrà agire secondo buon senso.
Non si assumono responsabilità di alcun tipo.

La Striscia di Scuola Romana

Scritto da Silvio Ciri. Postato in Armi e didattiche

La striscia! La regina delle armi in Europa dal Seicento alla metà dell'Ottocento, è una delle principali protagoniste della Scherma Storica, e la madre della Scherma moderna.
La Striscia, da sola o accompagnata col Pugnale, ha una patria d'eccezione: Roma, Città Eterna e città di scambio, dove l'arma ha raggiunto il suo più alto livello grazie alla dinastia dei maestri Marcelli.
L' Accademia Romana d'Armi è famosa nel mondo della Scherma Storica proprio per aver raccolto questa eredità: ARA é vincitrice dei Campionati Italiani CSEN 2016-2017-2018 e di gran parte delle maggiori gare
internazionali del settore Striscia dal 2003 al 2018.

I ricercatori ARA inoltre hanno riscoperto trattati perduti e ricostruito la Tradizione o Scuola Romana di Striscia e Striscia & Pugnale, pubblicando libri (Manuale di Scherma Storica...link) e articoli sul tema.
Gli insegnanti dell'Accademia viaggiano in tutto il mondo per insegnare principalmente l'arte marziale della Striscia e della Striscia & Pugnale, assieme ad altre armi.
Grazie alla Striscia, lo schermidore acquista una formazione eclettica, velocità di pensiero e di decisione, forza fisica, elasticità e coordinazione motoria, doti di grande aiuto nell'approccio a tutto il complesso
mondo della Scherma Storica.
La Striscia: una disciplina agonistica divertente, un'arte marziale completa, uno studio storico che si intreccia con la Città Eterna...una passione irrinunciabile.

Per approfondire, leggete qui sotto e...buona lettura.

Nella capitale dello Stato della Chiesa c’è la presenza, tra Quattrocento e Ottocento, di una fortissima tradizione autonoma di scherma e arti marziali nostrane, come è normale per qualsiasi grande centro di scambio politico e culturale; in questo ampio panorama, che spazia su tutte le armi e tutti i sistemi, tra la fine del Cinquecento e la fine del Seicento si radica in particolare un metodo di Striscia (link alla pagina) e di Striscia & Pugnale (link alla pagina) destinato a influenzare la storia della disciplina per secoli, e che trae origine dalla famiglia romana dei Marcelli. Questa famiglia instaura nella città una vera e propria “dinastia” di Maestri d’Arme che, allo stato attuale dei documenti in nostro possesso, dà notizie di sé già dal 1609 e perdura senza interruzione almeno fino al 1689, anno di pubblicazione di un piccolo pamphlet di Francesco Antonio Marcelli per un evento mondano; mentre altri documenti e testimonianze indirette ci lasciano intuire, in attesa di ottenere conferme sicure, l’attività della famiglia a Roma già dagli anni ‘80 del Cinquecento e fino al Settecento inoltrato.

Tra i moltissimi Maestri e dilettanti dell’Arte operanti nella città in quel tempo, allo stato attuale delle fonti, Scuola Romana dei Marcelli sembra essere l’unica tradizione schermistica capace di aver creato un chiaro lineage, ovvero una serie progressiva di insegnanti e allievi facenti parte di uno stesso metodo, e una influenza profonda sulla scherma futura, producendo diverse generazioni di Maestri della propria casa, e numerosi altri dilettanti e insegnanti formatisi al loro sistema. Ad oggi, di questo impianto tecnico-schermistico ci giungono almeno l’importantissimo trattato “Regole della Scherma” di Francesco Antonio Marcelli (1686), l’ultimo membro della famiglia di cui abbiamo sicura documentazione, e ben quattro manoscritti (di prossima pubblicazione) di allievi diretti dei Marcelli di precedenti generazioni, che ci testimoniano lo stato della scherma “di famiglia” nei primi del Seicento e intorno alla metà del secolo. Come già accennato altrove, l’arma regina di questo sistema è proprio la Striscia, la disciplina di spada sola, che caratterizza la Scuola Romana anche più del sistema accompagnato dal Pugnale.
La scherma di Striscia descritta in questi documenti è fortemente coerente, attraversata da interpretazioni personali che tuttavia non si discostano da un canone generale; la riflessione teorica è ampia, il pensiero schermistico è chiaro e, soprattutto per il trattato di Francesco Antonio, presenta alcune radicali innovazioni che si tramanderanno fino alla scherma moderna .
Dalla Scuola Romana nasceranno quindi la Napolitana e la Siciliana, ad opera di Giovan Battista Marcelli (padre del trattatista) e dei suoi primi discepoli nel Meridione; grazie a queste due correnti figlie e sorelle, coerenti anch’esse col canone istituito dai Marcelli, lo studio della Striscia si arricchisce delle conferme di almeno due manoscritti e cinque trattati. Così, il computo complessivo delle opere trattanti il metodo di Striscia di Scuola Romana o delle scuole da essa derivate sale a 12 per il solo “primo periodo” , ovvero fino a quando tutti gli autori sono stati direttamente a contatto con un membro della famiglia (fino al 1725), arrivando a circa 20 per la linea evolutiva a loro collegata che arriva fino a metà Ottocento.

Informazioni generali

Scuola di Scherma Storica dal 2001.  Si insegna l'arte marziale della spada da cui deriva la moderna Scherma Olimpionica. Gli stili insegnati sono relativi a: Spada a Due Mani, Spada da Fante, Striscia con e senza daga, Sciabola, Spada da Terreno.

Sede Amministrativa: Largo Leo Longanesi 10, Roma
Telefono: (+39) 329 0956472 (Lun-Ven 10-13,15-18)
Fax: (+39) 06 5414782
P.IVA: 14918991002